La Bottega del Macellaio

I capolavori delle tele realizzate da Annibale Carracci si completano con lo spontaneo effetto del colore e l'osservazione naturalistica della realtà


from Alessandro Costa
01 Jun 2022
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Annibale Carracci suggella la pittura di genere con lo spettacolare capolavoro “La bottega del macellaio”, della collezione di Christ Church, opera di grande significato storico dove per la prima volta un artista tratta un soggetto di genere modesto, l'interno di una macelleria. Un aneddoto settecentesco, suggestivo ma certo apocrifo, narra che i macellai raffigurati sarebbero Annibale e i suoi familiari, così come risulta altrettanto infondata la tesi secondo la quale il dipinto sia stato inteso come un programma allegorico della riforma artistica promossa dai Carracci.

Analizzando l’opera osserviamo che vengono ritratti alcuni macellai accanto alle carcasse degli animali. Il dipinto vivacemente naturalistico, propone un soggetto tipicamente diffuso nella pittura fiamminga, dove il garzone, in primo piano, sta per tagliare la testa a un capretto; accanto a lui, un secondo ragazzo cerca con fatica di appendere al gancio un mezzano di vitello, mentre al centro, dietro al bancone, un macellaio sistema ordinatamente le bistecche sul banco, nel frattempo l’altro, vestito con un grembiule bianco, pesa la carne da vendere al cliente che intanto sta cercando nel borsellino i soldi con cui pagare.

Adifferenza dei pittori del tardo Cinquecento che nelle rappresentazioni di genere già circolanti nella Bologna del periodo,tendono a ridicolizzare i personaggi dipinti, mostrandoli imbruttiti e ghignanti, con l’intenzione di sollecitare il pubblico di cultura elevata a prendere atto della propria superiorità sociale e morale, il Carracci invece, nel proprio dipinto esalta la serietà dignitosa di ogni lavoro, come quello del macellaio, tradizionalmente considerato sgradevole.

L'artista realizza una tela di grandi dimensioni (190x272cm), laddove, soggetti di questo genere erano solitamente piuttosto piccoli. Le vesti dei macellai sono pulite e non sporche di sangue come logicamente avviene a chi lavora in dati contesti, proprio perché l’artista intendeva riscattare e nobilitare questi personaggi, quasi presentandoli come i protagonisti di una storia sacra e mitologica. 

Le esagerazioni umoristiche o le punte di sarcasmo non erano proprie nel suo linguaggio compositivo, rappresentava l’uomo di strada così come se lo trovava davanti, i suoi macellai non si sporgono fuori dal dipinto, non ammiccano all’osservatore con aria triviale di malizia plebea, essi sono semplicemente al lavoro e l’artista li descrive quasi in modalità documentaria.

Figure queste che Annibale Carracci rappresenta con sensibilità naturalistica usando la pennellata larga e densa di colore, applicata a colpi vivaci ed energici, tecnica che genera di per sé una resa viva e naturalistica delle cose.

I capolavori delle sue tele si completano con lo spontaneo effetto del colore, l'osservazione della realtà e con una struttura compositiva accuratamente studiata.

Annibale Carracci

Presentazione di Patrick J. Cooney

Apparati critici e filologici di Gianfranco Malafarina