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Jimmie Durham dai Linguaggi Variegati e nel Segno dell'Eclettismo senza Precedenti


Per comprendere meglio Durham si può capirlo attraverso queste sue riflessioni: …quando mi definisco selvaggio mi contrappongo sempre a una cultura differente dalla mia. In questo caso chiunque venga a Roma e provenga da una minoranza etnica può sentirsi selvaggio. Probabilmente l’etre sauvage è colui che ha un rapporto più forte con la natura: tutti gli Indiani d’America segregati nelle riserve e che non hanno la possibilità di conoscere il resto del paese, sono selvaggi».

Jimmie Durham ( b. 1940), Self portrait, 1986. Canvas, wood, paint, metal, synthetic hair, fur, feathers, shell and thread, 78 × 30 × 9 in. (198.1 × 76.2 × 22.9 cm). Whitney Museum of American Art, New York Racconta tutta l’anima dell’artista in cui l’autoritratto scultoreo viene rappresentato con una tonalità marrone, insolitamente, ma dovrebbe essere ramata come molti indiani, con la rappresentazione del suo pene come elemento tridimensionale dipinto di giallo e arancione.
Jimmie Durham, “Malinche” (1988–92), guava, pine branches, oak, snakeskin, polyester bra soaked in acrylic resin and painted gold, watercolor, cactus leaf, canvas, cotton cloth, metal, rope, feathers, plastic jewelry, glass eye, 70 x 23 5/8 x 35 in, Stedelijk Museum voor Actuele Kunst (SMAK), Ghent, Belgium (photo © SMAK / Dirk Pauwels) Le sue sculture sono oggetti quotidiani con materiali naturali che vengono assemblati in forme che risaltano una forte spiritualità.
Jimmie Durham: Alpine Ibex, 2017. 160 × 50 × 190 cm, Steinbockschädel, Holz, Glas, Stahl, Acrylfarbe; Courtesy of the artist, Foto: Nick Ash Gli assemblaggi scultorei di teschi di animali di Durham riflettono la comprensione a volte cliché della natura e della società del suo pubblico e indicano la capacità di abolire le dicotomie classiche ed europee di natura/cultura e soggetto/oggetto.
Leone d'Oro alla Carriera, Biennale di Venezia 2019. Jimmie Durham, Musk Ox, 2017, materiali vari. Courtesy dell'artista e galleria kurimanzutto, Mexico City, New York. Foto Nick Ash Durham determina una selezione semplificata dei suoi animali, tra l’altro utilizzando teschi di animali selvatici che provengono da una fattoria, come ad esempio un bisonte, la specie minacciata di estinzione del tipo di bisonte europeo.
Maremmana Bull, 2017 Per Durham la temporalità gioca un ruolo determinante, dando agli ani-mali nuovi corpi ed elevando i teschi agli individui attraverso la sua lavorazione, vuole dare agli animali un’anima, per così dire, riportar-li al presente.
Jimmie Durham, Still life with Stone and Car, 2004 © Bundit Minramun Partendo dalle origini della creatività umana con un atteggiamento costruttivo che si alterna ad uno distruttivo che viene assegnato idealmente alla natura che si ribella alle abitudini nocive dell’uomo contemporaneo.

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