Mercedes Azpilicueta è per sua definizione una "Ricercatrice Disonesta"

Artista che naviga attraverso differenti riferimenti e campi di conoscenza andando ad abbracciare la storia dell'arte come la musica popolare, dalla letteratura alla cultura di strada abbandonandosi ad innamoramenti di figure dissidenti ma luminose che lei le esalta coinvolgendole in una modalità corporale espressiva sublime.

"Patate, rivolte e altri immaginari", 2021 Arazzo jacquard Struttura in legno non inclusa L'opera esplora modalità invisibili, spesso informali, di organizzazione sociale e la formazione di intimità e solidarietà nella vita di tutti i giorni. Questo arazzo scultoreo invita il pubblico a vedere entrambi i lati del tessuto, in cui si fondono temi come le economie alimentari, le giovani lavoratrici nelle fabbriche tessili e i movimenti per i diritti globali guidati dalle donne.

I calzoni delinquenti, 2021 Scultura tessile (feltro di lana, lana merino, cotone, legno) "Le sculture sparse per lo spettacolo analizzano giocosamente la moda coloniale della Nuova Spagna per riflettere sulla costruzione del genere e della mascolini-tà. Lavorando a stretto contatto con un laboratorio all'avanguardia per lo svilup-po tessile, l'artista ha intrecciato fili metallici in una cotta di maglia, che viene poi utilizzata per scolpire un armatura morbida e malleabile. Squisitamente anacro-nistici, i costumi e gli indumenti di Azpilicueta combinano lo stile barocco con la vita notturna queer intrisa di glitter.

Lady’s Dreams or Stop right there gentlemen!, 2019 "Lady's Dream" trae ispirazione dalla leggenda argentina di Lucia Miranda, una donna europea che fu catturata nel XVI secolo dalla popolazione indigena ar-gentina e poi immortalata da una prospettiva femminista da Eduarda Mansilla nel XIX secolo. Azpilicueta punta alla non linearità della storia e cerca di riscrive-re la storia ufficiale in Argentina dando visibilità a voci dimenticate della letteratu-ra, utilizzando meccanismi come il collage, l'umorismo surrealista, i mi-ti. Attraverso una costellazione di immagini e riferimenti, un cast di personaggi animati popolano lo spazio interrompendo e contrastando il concetto di tempo dominante durante la vita di Mansilla.

Sulla dignità dei codpieces [1], 2021 Scultura tessile (feltro di lana, lana merino, cotone, filato acrilico) "Assemblate da tessuti avanzati, un'intera serie di queste sculture si basa sul braciere, un capo di moda che si attacca al cavallo dei pantaloni da uomo ed en-fatizza i genitali maschili come segno visibile di status sociale. Satiricamente inti-tolato On the Dignity of Codpieces, il trattato immaginario citato nel libro di Rabelais del 1532 Gargantua e Pantagruel, consiste in una grottesca collezione di organi sporgenti, che ricordano in maniera ambigua le forme vaginali e falliche, che si estendono in vincoli, cinghie e cinture.

Bestiaire di linguette, atto I, scena 1, 2, 3 e 4, 2019 Lino naturale, seta naturale bicolore, filo Quattro “arazzi” in seta naturale bicolore e lino ricamato formano i contorni di uno spazio più intimo. Uno di questi porta la scritta "À mon seul désir", una citazione dagli arazzi "La signora con l'unicorno" che Mercedes incontrò a Parigi. Sono popolati da figure chiave e ingredienti della sceneggiatura di "Bestiaire of tonguelets". Mercedes le concepisce come scene, sebbene non seguano una narrazione lineare. Negli ultimi anni ha utilizzato simili tessuti ricamati come “dispositivi mnemonici”, o spartiti: apparendo come un decoro o un oggetto di scena sul palco, fungevano infatti da spunti per le sue esibizioni.

Soft Armor III (Micheline), 2018 Panno di lana tinto con coloranti naturali, lattice naturale fatto a mano, filo L'artista ha lavorato in stretto contatto con la designer francese Lucile Sauzet per creare una serie di costumi e oggetti di scena andando a costituire una serie di corpi che indugiano tra l'organico e l'inorganico, tra la vita e la morte, il protettivo e l'aggressivo come poi ce lo suggerisce il titolo dell'opera.

Al centro della sala è appesa una figura, 'Hommage al revers de Natività di San Giovanni Battista, Pontormo, 1526 (I)'. Si tratta di una rivisitazione di una creatu-ra alata che compare sullo sfondo del dipinto manierista Natività de San Gio-vanni Battista del Pontormo: un essere fantastico e mostruoso con la testa di vecchio e il busto striato di costole. Nella versione di Azpilicueta questi diventa-no un corpo di uccello, fatto di pieghe e pieghe di morbido feltro, ricoperto da maglie e ghirlande di lattice oleoso, e scandito da catene metalliche. Questo tessuto è morto in una tavolozza di colori che ricorda i toni del sangue, del fango e della terra, evocando una visceralità barocca che non è più solo europea, ma anche coloniale e persino postmoderna, specialmente nella sua poetica versione neobarocca degli inferi di Rio de la Plata.

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