Destroyed Gaza


from Alessandro Costa
13 Feb 2025
 

anno 2024
Dimensioni L60 x H50

Tecnica : tela acrilico/tempera

 

La poesia è stata scritta nel 1973, Hamas non esisteva, ma Gaza dalle “circostanze particolari” e dalle “tradizioni rivoluzionarie particolari”, sì. (Red.)

La cosa bella di Gaza è che le nostre voci non la raggiungono, niente la distoglie.

Niente allontana il suo pugno dalla faccia del nemico.

Né il modo di spartire le poltrone nel Consiglio nazionale, né la forma di governo palestinese che fonderemo nella parte est della Luna o nella parte ovest di Marte, quando sarà completamente esplorato.

Niente la distoglie.

È dedita al dissenso: fame e dissenso, sete e dissenso, diaspora e dissenso, tortura e dissenso, assedio e dissenso, morte e dissenso.

I nemici possono avere la meglio su Gaza. (Il mare grosso può avere la meglio su una piccola isola).

Possono tagliarle tutti gli alberi.

Possono spezzarle le ossa.

Possono piantare carri armati nelle budella delle sue donne e dei suoi bambini.

Possono gettarla a mare, nella sabbia o nel sangue.

Ma lei: non ripeterà le bugie.

Non dirà sì agli invasori.

Continuerà a farsi esplodere.

Non si tratta di morte, non si tratta di suicidio.

Ma è il modo in cui Gaza dichiara che merita di vivere.

poesia di Mahmud Darwish[1973]

https://pungolorosso.com/2023/10/31/la-cosa-bella-di-gaza-mahmud-darwish/