Sibille


anno 2025
Dimensioni L56 x H57
Tecnica : tavola cartone tempera/acrilico/olio/materiale riciclato
SIBILLE
Un verso solo! La firma più autorevole per la leggenda sibillina del più immaginifico cantore di sortilegi e di magie.
Ci si è provato anche Giangiorgio Trissino e con molti più versi, quasi un intero libro, ma con molta meno autorevolezza e con nessuna poesia.
Quel Trissino che attribuiva alla materia cantata il fallimento artistico del suo poema L'Italia liberata dai Goti, esclamando stizzosamente:
Sia maledetto il giorno e l'ora quando
presi la penna e non cantai d'Orlando.
Ma il difetto nativo era nella penna e come avrebbe potuto rimediarvi l'avventurosa durlindiana di Orlando?
Dunque, Giangiorgio - dopo tutto sempre un probo e coltissimo letterato della prima del Cinquecento - nella sua Italia liberata dai Goti (1547-1548), non dimentica i favoleggiamenti dei Sibillini, ai quali egli dedica tutto il libro XXIV:
Nel ventriquattro vassi a la Sibilla,
annuncia nell'argomento. E di fatto ivi narra che il "calido" Narsete, giunto a Norcia per sedare le lotte intestine della città, esprime il desiderio di salire alla caverna della Sibilla:
Ardo d'un incredibile desìo
Di visitar la nostra alma Sibilla,
Antichissima d'anni e di prudenza;
Da cui per grazia a lei dal ciel concessa,
Si pon saper tutte le cose umane,
Che son, che furo e che dovran venire.
Lassù è
...la spelonca alta e profonda
Della nostra antichissima Sibilla,
A cui soglion andar diverse genti.
Bibliografia
Le leggende dei Monti Sibillini
Giuseppe Santarelli