Fontana della Vita

Origine e sorgente di vita e di purificazione


from Alessandro Costa
12 Jul 2023
Fontana del Parco di Tor Lavello

Passeggiando tra i Terzieri medievali di Tuscania, gli antichi quartieri della città, percorrendo la cinta muraria sono capitato in un parco davvero unico, diverso dagli ordinari, dove si esaltano, nella sua eccellente manutenzione i colori vivi per i verdi prati e verdi piante, in contrapposizione ai colori spenti del materiale che dà forma a mura, anfiteatro e la fontana, creando una sintonica armonia tra opposti, dove natura e storia si fondono, in un paese, già unico nel suo genere, per la sua architettura urbana e per i suoi monumenti.

Nasconde nel suo centro una perla unica, stiamo parlando del Parco di Tor Lavello, che sorge proprio ai piedi della note Torre.

La fontana nel suo significato porta a fonte, acqua artificiale con uno o più getti, e nella storia in genere sono costruzioni di carattere prevalentemente ornamentale.

L’immagine dell’acqua, è essa stessa poesia, storie proibite e misteriose, che ci trasportano nella passione pura, cercando nelle varie simbologie del mare, dei fiumi, delle cascate e delle sorgenti il ricongiungersi con un principio vitale, che è movimento e origine, sorgente di vita ma anche nello stesso tempo morte, stabilità e pericolo al tempo stesso.

L’uomo si sente attratto dall’acqua simbolo dello spazio sacro, della purificazione, nella misura in cui non se ne riconosce.

Elemento liquido trascendente, che reca un’eco di una antica intimità, simbolo dell’anima dell’individuo, la coscienza dell’inconscio, dunque possono essere come delle acque dormienti, specchianti, come se i sentimenti dell’uomo possano essere trasferiti sull’acqua.

“La vera e propria immagine naturale, quella che stupisce il bambino, quella che rapisce il rêveur, associa infatti riflesso e profondità. Nel cuore dell’acqua veramente rispecchiante, noi scopriamo un’intimità, un essere intimo, un essere profondo”. 

                                                                                                                                                                         G.Bachelard