Germana Marucelli Stilista Inventrice della moda italiana.

Vestì le donne di tutto il mondo con grande raffinatezza ha anticipato linguaggi oggi attuali, pioniera di nuove tendenze e visioni. La donna con lei non più soggetto passivo ma protagonista attiva esprimendo il nuovo animo femminile nella società.


from Alessandro Costa
26 Aug 2023

Germana (…) assisté al lancio internazionale di Dior col fiato mozzato. Il fiato non le si mozzò perché un’invenzione sua portava il nome di un altro, forse in seguito a una coincidenza singolare; le si mozzò di fronte alla conferma che i suoi presentimenti erano stati giusti (…). Le si mozzò perché capì di aver dimostrato a se stessa che in realtà non aveva bisogno di Parigi: la sua sensibilità, la sua inventiva, la sua fantasia erano altrettanto capaci di quelle di Parigi a inventare una linea tale da imporsi sul gusto di tutto il mondo. In quel momento, che la linea fosse firmata da Dior o da lei non le importava: le importava che tutte le donne di tutto il mondo si vestissero come lei aveva immaginato che si dovessero vestire».
Fernanda Pivano

Germana Marucelli non è solamente una sarta alla moda, chiamata la Christian Dior italiana; è soprattutto una artista, che ama gli artisti, si circonda di pittori e di letterati; se disegna abiti lo fa soltanto perché raggiunge in essi una forma del bello palese e viva. Apre le sale della sua casa in via Cerva 38-2 creando il primo salotto artistico-letterario milanese, si è fatta inoltre promotrice di un premio di poesia, chiamato San Babila.”

Così «Stile», una delle riviste d’arte più innovative del dopoguerra voluta e fondata da Gio Ponti, nel dicembre del 1947 accoglie l’insolita iniziativa di una sarta che agli albori della travagliata vicenda della nascita della moda italiana decide di aprire un salotto culturale e di promuovere un premio dedito alla poesia. Grande rilevanza, si spiega, è data alla relazione tra arte, architettura, moda e cultura.

L'accento è posto in particolare sul percorso artistico unico e ‘multidisciplinare’ della stilista, che, tra spinta innovativa e continui rimandi ai grandi temi del passato ha anticipato linguaggi oggi attuali, ponendosi a tutti gli effetti come pioniera di nuove tendenze e visioni. La sua ricerca stilistica, che assume a tratti connotazioni tour court antropologiche, si concentra nella realizzazione di abiti che non avvolgano la donna, ma che ne siano estensione e interpretazione. In lei prevale un concetto nuovo per la moda del tempo, in cui la donna non è più soggetto passivo da rivestire di significati, ma al contrario ne diventa componente attiva, ragione e senso. 

Germana proclama vincitore Giuseppe Ungaretti del Premio San Babila 1948

Spesso veniva definita la sarta intellettuale, ha sempre mantenuto stretti rapporti con il mondo dell’arte e della cultura del suo tempo, consapevole della grande responsabilità sociale che riveste il lavoro del sarto da lei ritenuto «un far sacro»

«(…) volevamo dunque parlare della Marucelli per la sua
posizione nel mondo artistico-culturale attuale, per
il suo continuo, intelligente aiuto e incoraggiamento
verso i giovani artisti di avanguardia, verso
i letterati (…), per la sua intelligenza, per il suo ‘radar’,
come essa lo chiama, che le permette di individuare,
coi motivi di stile e di gusto che poi fanno epoca
(il New-Look lanciato poi da Dior, lo stile Impero, ecc.) le vere
qualità dei giovani artisti dei quali si circonda. Ha ricevuto,
lo scorso anno, una medaglia d’oro come benemerita della cultura
a Rimini, è amica di artisti, critici, letterati, poeti».
Lara Vinca Masini

«Una cosa è certa: Germana è stata una delle poche creatrici
di moda ad accostarsi con un interesse sempre vivo e “aggiornato”
– spontaneamente aggiornato – alle coeve operazioni dell’arte pura».
Gillo Dorfles