Anselm Kiefer Potenza della Materia e Profondità della Memoria e del Passato

Artista intellettuale, inaccostabile alla pittura classica, con un senso del colore che è tutt’uno con le materie che lo incarnano. Il colore è nella materia, si impasta con essa costruisce tracciati di fuga, prospettive, orizzonti, muri e spazi.

Anselm Kiefer con un’opera in cui si fa carico della totale volontà eroica di espiazione con estrema redenzione sui quattro gradi della colpa e della purificazione collettiva del popolo tedesco.

Titolo opera Fugit Amor. La narrazione non avviene attraverso un evento in particolare, è percettiva e intuitiva, il singolo osservatore esprime la propria interpretazione del dipin-to, attraverso i nomi dei protagonisti sulla tela è possibile collocare in un preciso periodo storico l’intera rappresentazione.

Titolo opera Glaube, Hoffnung, Liebe1984-1986. L’idea del viaggio è una metafora che spesso include nelle immagini e nei processi materiali. Il viaggio è un volo che ci porta dall’aereo materiale ai cieli, tuttavia l’elica è fatta di piombo e non volerà mai. Le tre parole che sono incise sulle tre lame, sono le tre virtù cardinali di San Paolo: fede, speranza e amore.

Il titolo dell’installazione “Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce”, che non si riferiscono all’incendio del 1577, ma è una citazione dagli scritti di Andrea Emo, in cui dice che il nulla non è qualcosa che precede l’essere, ma che l’essere e il nulla sono legati.

Anselm Kiefer, Venezia, Palazzo Ducale (foto Andrea Avezzù, Courtesy Gagosian, Courtesy Fondazione Musei Civici Venezia). L’installazione di questa grande opera è una testimonianza del nostro tempo della necessità di creare una visione del tempo presente e dei valori universali. E’ un dialogo che Anselm Kiefer instaura con la storia di Venezia e con uno dei spazi più importanti come il Palazzo Ducale.

Titolo opera Lilith. Il piacere di rappresentare la storia, quella non scontata, per Anselm Kiefer rappresenta una ferita non del tutto rimarginata, che crea dolore e che costringe a pesanti riflessioni del passato per la persecuzioni e l’olocausto.

L’INCONTRO DEL PASSATO E DEL PRESENTE DI KIEFER Il soffitto cinquecentesco del Palazzo Ducale di Venezia e le opere di Kiefer che coprono i muri della Sala con ben 800 mq di pittura frammista a cenere, paglia, scarpe, scale, abiti, intrisi di pittura, sottomarini viene a crearsi un connubio perfetto di potenza infinita.

Il piacere di rappresentare la storia, quella non scontata, per Anselm Kiefer rappresenta una ferita non del tutto rimarginata, che crea dolore e che costringe a pesanti riflessioni del passato per la persecuzioni e l’olocausto.

Margarete è un nome frequente fra gli ebrei e può riferirsi a ognuno dei deportati e soprattutto delle donne che subirono più spesso questa infamia che richiama in noi lo sterminio degli ebrei e l’orrore della Shoah.

“The Orders of the Night” (1996) di Anselm Kiefer. Terra-cosmo, umanità-spiritualità sono legami inconfutabili in Kiefer. Il corpo dell’artista sdraiato ai piedi di enormi girasoli, questo fio-re risulta per l’autore molto importante visto che segue lo spostamento del sole e rimanda al ciclo della vita.

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