LA COMPAGNA Nadežda Konstantinovna Krupskaja


di Alessandro Costa
26 Nov 2024
 
 

anno 2024
Dimensioni L50 x H60

Tecnica : tela acrilico/tempera

Nadezhda Krupskaja
San Pietroburgo 1869 - Mosca 1939

 

".....Non vedevo la compagna Krupskaja, moglie di Lenin, fin dalla Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste tenuta a Berna nel marzo 1915. Il suo gentile viso, dagli occhi caldi e amichevoli, portava i segni incancellabili della crudele malattia che la divorava. Ma, fuor di questo, rimaneva la stessa, la personificazione della sincerità e della modestia  e di una quasi puritana semplicità. Coi i suoi capelli pettinati lisci all'indietro, in un poco elegante nodo sulla nuca, si sarebbe potuto prenderla per affaccendata massaia la cui sola preoccupazione sia non perder tempo. La "prima signora del Grande Impero Russo" - secondo le idee e la fraseologia borghese - è senza dubbio la prima nella trascuratezza volontaria di sè stessa e nei sacrifici per la cusa dei lavoratori e degli oppressi.

La più stretta comunanza di idee e di lavoro la legò a Lenin. Impossibile parlare di lui senza pensare a lei. Era "la mano destra di Lenin", la prima e migliore segretaria, la più convinta compagna di pensiero, la più esperta interprete delle vedute di lui, instancabile sia nell'acquistare con forza e saggezza amici e simpatizzanti al capo di genio, sia nello svolgere opera di propaganda fra le classi lavoratrici. Oltre a questo aveva la sua sfera di attività personale a cui si era dedicata con tutta l'anima: il sistema dell'educazione e dell'istruzione popolare.

Sarebbe ridicolo ed offensivo immaginare che la compagna  Krupskaja fosse al Cremlino qualcosa come un "alter ego di Lenin". Ella lavorava e lottava, con lui e per lui, come tutta la vita aveva fatto, anche quando l'esilio e le più amare persecuzioni li avevano divisi.  La sua naura profondamente materna faceva dell'alloggio di Lenin una "casa" dei filistei tedeschi ma nell'atmosfera spirituale che la distingueva, risultante dalle relazioni che univano gli esseri umani che vi abitavano ed agivano. Era chiaro che in queste relazioni, determinanti di tutto erano la sincerità, la verità, la comprensione e la nobiltà. Sebbene a quel tempo io non conoscessi troppo bene la compagna Krupskaja, tuttavia nel suo "regno", per le attenzioni di lei, mi sentii immediatamente a casa mia. Quando arrivò Lenin - e poco dopo comparve un grande gatto, lietamente accolto dalla famiglia e saltò sulla spalla del "capo terrorista" e infine si stemò comodamente in grembo a lui - io avrei potuto benissimo credere di trovarmi a casa mia o in compagnia di Rosa Luxemburg e del gatto "Mimi". personaggio storico tra gli amici di lei....."

                                                                                                                                                                 NOTE SU LENIN DI CLARA ZETKIN